VIAREGGIO. “A Viareggio, come in tante realtà italiane la forbice delle nuove povertà si sta divaricando pericolosamente. Divorzi e licenziamenti sono i primi due fattori scatenanti, che stanno fortemente depauperando il Paese.” A scriverlo è Antonio Maria Cantieri, presidente provinciale del PLI.

“La crisi della cantieristica in primis, la riduzione di imprese artigiane, la chiusura di tante imprese familiari sia commerciali che di servizi, hanno messo in ginocchio tante famiglie che fino a 3-4 anni fa si potevano definire ‘benestanti’.

“Il Partito Liberale di Viareggio evidenzia la necessità che la prossima amministrazione, attraverso tagli alle spese correnti, agli incarichi esterni, alle partecipate e alle Fondazioni che devono autosostenersi con l’entrata di forti soci privati, riesca a fornire risposte urgenti ai nuovi poveri.

“Tra le iniziative che potrebbero essere intraprese c’è sicuramente quella di far pagare tasse, Imu prima di tutto, con percentuali molto onerose a tutti coloro – e a Viareggio sono circa 9000 – che non affittano le seconde e anche terze case.

“E incentivare una politica – in sinergia con gli altri enti preposti – per favore l’entrata nel mondo del lavoro dei giovani, trovando fondi nazionali e europei per la creazione di nuove imprese che vengano aiutate e sostenute nella loro entrata nel mondo del lavoro.

“Per far questo è necessario informatizzare e snellire tutta quella burocrazia che costringe a una considerevole perdita di tempo per l’inefficienza degli uffici comunali preposti.

“La mancanza di case – che si preferisce affittare solo nei periodi estivi – comporta anche un ulteriore cementificazione che risponda alla richiesta di alloggi, quando in realtà di abitazioni ce ne sarebbe più che a sufficienza per rispondere alle centinaia di domande presentate agli uffici comunali.

“Si sta spendendo troppo per alloggi in alberghi quando in appartamenti con affitto agevolato si potrebbero portare a vivere decine e decine di persone che lavorano o hanno pensioni di disabilità o anzianità.

“Ricordiamo che il 2011 è stato un anno da dimenticare per la politica sociale in Italia. Lo scorso anno, infatti, i fondi nazionali per gli interventi sociali hanno perso ben il 63% delle risorse stanziate rispetto al 2010.

“Meno welfare e più tasse, dunque, in un contesto dove a rimanere più penalizzato è stato il settore delle politiche sociali.

“Il Fondo per le politiche sociali, che serve a finanziare interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, dal 2010 al 2011 è passato da 929,3 milioni di euro ad appena 273,9 milioni.

“È stato invece cancellato del tutto quello per la non autosufficienza, per il quale era previsto uno stanziamento di 400 milioni di euro.

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